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05/11/2025 17:54
Nel cuore del quartiere 22 Marzo, c’è un luogo dove l’età non è un limite ma una risorsa. È il Cral del Comune di Milano: nato come dopolavoro per i dipendenti comunali, oggi è un punto di riferimento per centinaia di anziani con corsi di ballo, pittura, ginnastica e tornei di burraco. Ma il 13 novembre rischia di chiudere per sempre.

Lo sfratto esecutivo dalla sede di via Bezzecca arriva per un debito di 145 mila euro, in gran parte, circa 126 mila euro, ereditato da vecchie gestioni tra il 2013 e il 2016. Il resto si è accumulato durante la pandemia, quando le entrate si sono azzerate. Il Cral aveva tentato una rateizzazione, ma le 24 rate imposte dal Comune erano troppo pesanti da sostenere.
Eppure, questa non è una semplice associazione. Con oltre 3 mila iscritti e 55 corsi attivi, il Cral è un presidio sociale dove si combatte l’isolamento e si promuove quello che tutti chiamano “invecchiamento attivo”. Nel 2006 aveva persino pagato di tasca propria la ristrutturazione della sede, spendendo il doppio del debito allora pendente.
Giovedì 6 novembre è prevista una fiaccolata, e il giorno dello sfratto un presidio davanti alla sede per chiedere una proroga e salvare un punto di riferimento storico del quartiere.

Una realtà che tiene insieme generazioni e che oggi rischia di scomparire. E mentre si parla tanto di inclusione e partecipazione, in via Bezzecca si combatte per continuare a far vivere la socialità di un intero quartiere.