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05/11/2025 18:17
Davvero Mario Venditti voleva arrestare una persona (o più di una) per l'omicidio di Chiara Poggi nel 2017? A pubblicare questa la rivelazione e a interrogarsi per primi sulle reali intenzioni dell'ex pubblico ministero (che disse di aver deciso di chiedere l'archiviazione di Andrea Sempio in 21 secondi) sono il settimanale Panorama, anticipato dal quotidiano la Verità. Nella corposa inchiesta a firma Giacomo Amadori e Fabio Amendolara si legge come Venditti e la pm Giulia Pezzino, che con lui gestiva le indagini, anziché depositare il materiale avessero chiesto al gip Fabio Lambertucci “l'autorizzazione al ritardato deposito della documentazione relativa alle operazioni di intecettazioni telefoniche”. Il motivo era che le indagini erano ancora in corso ancora e, si legge in un documento a firma dei due magistrati, “devono essere ancora completate le richieste di misura coercitiva a carico degli indagati”. Cioè Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara, che allora fu indagato e poi archiviato, ma oggi è di nuovo sotto indagine per l'omicidio della giovane garlaschese nel 2007, per il quale sconta la pena definitiva l'allora fidanzato Alberto Stasi. Insomma i magistrati, prima di archiviare la posizione di Sempio avrebbero avuto un ripensamento, smentito subito dalle stesso venditti, che bolla l'inchiesta come "scoperta dell'acqua calda. L'ennesima". Venditti, oggi sotto inchiesta a Brescia per corruzione in atti giudiziari, perché avrebbe preso soldi dalla famiglia Sempio per archiviare, replica: "Nelle inchieste sui reati più gravi si ritarda il deposito delle intercettazioni adottando nella richiesta di autorizzazione al Gip una motivazione che lasci aperte tutte le porte e non pregiudichi qualsivoglia futura iniziativa".